Il processo di coaching tra creatività e innovazione

Aziende e organizzazioni, oggi, sono incalzate dalla necessità di innovare, in un inesorabile processo di cambiamento in cui le persone e i team sono travolti da un sovraccarico di nuove informazioni e conoscenze specifiche e multidisciplinari.

L’evoluzione tecnologica, l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione pongono nuove sfide sul ruolo della persona e della sua umanità.

In questo scenario, quale ruolo per il coaching?

Il coaching è un processo la cui essenza consiste nell’empowerment delle risorse che ogni individuo possiede di per sé.  Più che insegnare, il coaching aiuta ad imparare; libera il potenziale delle persone; il suo obiettivo è aumentare la consapevolezza, la responsabilità e la fiducia delle persone e dei team e favorire in loro il miglioramento delle performance, ove per performance si intende non tanto la puntuale esecuzione di una prestazione quanto l’aspirazione a standard sempre più elevati di qualità. E il loro raggiungimento.

Posto che un team, all’interno di un’organizzazione aziendale, abbia come obiettivo l’innovazione, si apre la possibilità di utilizzare un approccio sistematico di coaching per favorire un cambiamento in termini di innovazione.

Un approccio di coaching per l’innovazione deve puntare a rompere, destrutturare, il pensiero logico attraverso tecniche che introducono elementi casuali nel processo di pensiero abituale, esponendo i membri del team a stimoli intellettuali nuovi e diversi per creare originali connessioni.

L’Innovation Coaching aiuta le aziende e le organizzazioni a ripensare e riscrivere i propri obiettivi.   Favorendo l’adozione di punti di vista nuovi, l’innovation coaching rompe gli schemi classici di pensiero, stimola il pensiero creativo e riesce a far esprimere le proprie idee alle persone in una prospettiva di engagement, totale coinvolgimento e apertura all’innovazione, superando lo scetticismo e le resistenze al cambiamento.

La creatività, ossia la capacità di produrre pensiero creativo, di concepire qualcosa di originale  è un’abilità trasversale, una soft skill, che può essere applicata, nei contesti organizzativi e aziendali, alle aree più diverse.

Diversa dalla creatività è l’innovazione, che riguarda l’implementazione di qualcosa di nuovo. Non necessariamente deve trattarsi di un’invenzione, poiché se quest’ultima è sempre necessariamente innovativa, non è detto che l’innovazione in sé implichi per forza un’invenzione.

In questo senso, l’innovazione non è sempre radicale; in realtà essa può essere anche incrementale: considera quello che già esiste e lo rende migliore o differente, in un processo continuo e sistematico, in cui le persone coinvolte sono proattive e orientate verso un preciso obiettivo comune.

 La creatività, il pensiero divergente e la generazione di idee sono presupposti fondamentali per il successo di un processo di coaching innovativo che faccia convergere quelle idee, attraverso un piano d’azione ben definito, in un processo fattibile e sostenibile, incentrato sul Valore.

Poiché la creatività è una componente essenziale dell’innovazione ed è una meta-competenza, ossia una abilità, per cui può essere allenata, il coaching può potenziare e allenare questa capacità negli individui e nel team con lo scopo di favorire poi l’innovazione di prodotti, processi e servizi.

Ambiente e relazione facilitante, feedback e comunicazione efficace, rielaborazioni e domande sono gli strumenti che il coach utilizzerà per potenziare le capacità del team e guidare il processo da una fase all’altra con una forte propensione all’azione, mantenendo sempre e comunque, al centro di questo processo, la persona, la sua umanità e i suoi bisogni.

A prescindere dalla tecnica, l’obiettivo rimane sempre lo stesso: supportare il gruppo nel definire i propri obiettivi e organizzare le proprie risorse per raggiungere la meta desiderata, innovando.

di Anastasia Leo

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